Il Buono Lavoro
La nuova realtà del Lavoro
Il buono lavoro è la nuova realtà per quanto riguarda il parte contributiva del lavoro.
Sperimentata nel 2008 per alcuni settori in particolare l'agrario, attualmente è attiva a pieno regime e per diverse categorie di lavoratori.
L'introduzione del buono era inizialmente finalizzata a riconoscere la prestazione di lavoro a quei soggetti definiti 'deboli' cioè che svolgono attività di minore impatto economico, seppur di grande importanza nella realtà quotidiana e sociale italiana. E'stata però però recentemente eliminata la limitazione iniziale che prevedeva i buoni esclusivamente per quei soggetti a rischio di esclusione sociale.
E'possibile utilizzarlo nel caso di prestazioni molto brevi, occasionali e non continuative, ma riconosciute dalla Legge Biagi.
Lo scopo principale di questo nuovo strumento, proposto dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, è quello di eliminare il lavoro in nero che fino ad ora ha caratterizzato i settori dell'insegnamento privato, dell'assistenza domiciliare a bambini od anziani e di altri di recente invenzione, come il dogsitter ad esempio.
Il ministero in questione si sta impegnando a partire dal 28 giugno 2009 a far conoscere questa nuova formula lavorativa attraverso importanti campagne pubblicitarie sui più svariati mezzi di comunicazione: televisione, radio, giornali, riviste, cinema, cartelloni stradali.
La diffusione dell'informazione è infatti un passo importante per sensibilizzare la popolazione e di conseguenza favorire l'adesione del maggior numero di persone a questo nuovo progetto salariale e contributivo.
I buoni lavoro rappresentano, infatti, una risorsa utile per rendere più trasparente e pratico il pagamento delle prestazioni di lavoro occasionale accessorio le quali ovviamente non possono prevedere un contratto di lavoro standard, tuttavia ciò non dovrebbe comportare una rinuncia di diritti, di copertura assicurativa e di contributi per la pensione.
Uno degli aspetti più interessanti dei buoni lavoro coincide, infatti, con il versamento dei contributi previdenziali ed assicurativi anche da parte dei giovani che dedicano alcuni giorni alla vendemmia o a dare ripetizioni e dei pensionati che curano i giardini.
Acquistando un buono lavoro il committente procede a versare i contributi in favore della persona che svolge una forma di lavoro occasionale accessorio, dal momento che nei 10 euro spesi per ottenere il voucher sono inclusi i versamenti per l'assicurazione e la pensione a vantaggio del lavoratore che riceverà 7,50 euro netti. Per comprendere meglio come funzionino buoni lavoro ed approfondire la figura del committente e del prestatore vi invitiamo a seguirci nelle pagine seguenti dedicate a questa interessante iniziativa che, seppur giovane, ha già registrato un grande successo.